Ruin or Rust - Francesco Russo

“Perché la ruggine ci fa così paura mentre la rovina, al contrario, si adorna di un carattere rassicurante? […] La rovina reintegra l’uomo in seno alla natura. La ruggine, invece, lo rinchiude al centro delle sue produzioni come all’interno di una prigione, una prigione tanto più terribile in quanto ne è l’uomo stesso il costruttore.” Queste parole sono estratte dell’articolo Anxious landscapes: from the ruin to rust di Antoine Picon, professore di Storia dell’Architettura e Tecnologia all’Università di Harvard.

Durante l’età vittoriana i gasometri si diffusero in Inghilterra per raccogliere le grandi quantità di gas prodotte dall’uso del carbone. Il loro sviluppo proseguì ininterrottamente durante tutto il corso del XIX secolo, a tal punto che all’inizio del secolo successivo erano ormai divenuti parte integrante dei paesaggi urbani britannici. In seguito alla scoperta del gas naturale nel Mare del Nord nel 1965, cominciò il declino delle preesistenti industrie di gas e i più moderni gasdotti cominciarono a sostituire i serbatoi ormai obsoleti. Già negli anni ’90 la rete di impianti di trasporto dei gas era ormai quasi totalmente indipendente dai vecchi gasometri che dal 1999 cominciarono ad essere smantellati, determinando così un notevole cambiamento nel panorama urbano del paese.

Proveremo nostalgia un giorno per queste sentinelle dell’epoca industriale? Possono queste icone scientifiche ed architettoniche raggiungere nuovi scopi nella contemporaneità? Possono essere definiti “ruggine” o “rovine”?

Ad oggi resistono più di venti gasometri nell’area metropolitana di Londra. Il passare del tempo li ha resi sfondo costante della normale vita quotidiana della città, oltre che simboli distintivi del contesto urbano londinese. Questo progetto si propone di documentare la loro presenza e studiare il loro ruolo nella società contemporanea e nel tessuto cittadino.  

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Francesco Russo è un fotografo italiano con una formazione da architetto. Vive tra Londra e Venezia e lavora in tutto il mondo.
Dopo la laurea in architettura all’Università IUAV di Venezia e le prime esperienza lavorative come architetto, ha scelto di dedicarsi alla fotografia a tempo pieno frequentando il London College of Communication (LCC) per approfondire la sua preparazione come fotografo d’architettura.

Nel suo lavoro Francesco si dedica a ritrarre vari aspetti dell’architettura, focalizzandosi principalmente sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente costruito e sulle architetture industriali.

Nel 2019 ha co-fondato Mass, un collettivo di fotografi impegnato a documentare gli ambienti costruiti, con lo scopo di creare una community di fotografi che condividessero interessi ed esperienze, supportandosi e collaborando alla realizzazione di vari progetti fotografici.

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