Bunker - Vincenzo Pagliuca

Negli anni precedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale tutto l’arco alpino fu interessato dalla costruzione di un complesso sistema di fortificazioni, voluto dal regime fascista, per proteggere il confine italiano dai paesi limitrofi.

Una parte di questo sistema, denominato Vallo Alpino del Littorio, fu edificato in tempo da record tra il 1939 ed il 1943 lungo il confine con l’Austria, sul territorio conteso del Sud Tirolo. Lì, con un incalcolabile impiego di risorse, fu completata la costruzione di circa 350 bunker. Un enorme patrimonio architettonico rimasto inutilizzato e presidiato dall’esercito fino al 1993, anno in cui le strutture furono definitivamente dismesse. A quel tempo alcuni dei bunker furono acquistati da privati cittadini e convertiti in depositi agricoli, altri furono demoliti o definitivamente abbandonati. 

Nonostante l’attuale condizione di oblio queste visionarie strutture, frutto del desiderio e della necessità di controllare, generano ancora interesse per le loro caratteristiche architettoniche, per i curiosi sistemi di mimetizzazione e per la relazione che nei decenni hanno stabilito con l’ambiente naturale e sociale in cui sono inserite. Una difficile eredità che vale la pena di preservare per mantenere viva la memoria collettiva di un drammatico periodo di storia Europea segnato dalle ideologie nazionaliste e dalla incapacità a risolvere conflitti attraverso mezzi pacifici.

In foto i bunker dello sbarramento Malles – Glorenza, alta Val Venosta.