Attraverso - Carlo Oriente
Com’è guardare attraverso qualcosa?
Che esperienza si vive, se qualcosa diventa mezzo per osservare?
Racconta della realtà o della sua distorsione?
Dice più di noi o di ciò che c’è?
L’attraverso può essere qualcosa che si frappone nello spazio senza davvero escludere.
Lascia spazio all’analisi, alla libertà d’immaginare un luogo prossimo ma inaccessibile.
Rispolvero nel mio archivio una delle prime uscite fotografiche: senza meta, senza obiettivo.
Scopro uno spazio visibile solo attraverso una finestra. È smerigliata, multicolore.
Scrutando, il movimento del mio occhio si sincronizza con quello dell’obiettivo, attraverso il mirino della macchina.
Quanti strati sottili e indefiniti di vetro mi separano da quel luogo: interno, vuoto.
Affacciato alla finestra, la percezione cambia a ogni minimo spostamento.
Quel mondo immobile si trasforma sotto i miei occhi, in pochi centimetri.
Chi dei due sta cambiando? Io, o lui?
Tutto accade attraverso quello strato sottile di vetro.
Esso svela un mondo a me, e me al mondo.