Lamie - Claudio Palma

Questo progetto nasce a partire da una tesi sperimentale in architettura e fotografia, costruita sul tema del turismo lento come nuova pratica di scoperta dei luoghi, nello specifico, del territorio della piana degli ulivi della città di Ostuni, intercettata da una delle vie Francigene del Sud. Questo territorio è oggi fortemente minacciato dalla Xylella, virus che attacca gli alberi d’ulivo e che già ha distrutto larga parte del Salento.

​Le fotografie, alterazioni costruite attraverso lunghe esposizioni e illuminazione direzionata, e poi manipolate graficamente, mirano a raccontare  insieme l’angoscia e la speranza. Vengono messe in luce queste semplici e inutilizzate architetture di pietra, un tempo presidio del territorio, avamposto per la reale tutela. In ombra invece, diventando silhouette che tendono a svanire in un cielo vuoto, gli alberi, oggi ancora vivi, ma il cui futuro rischia d’essere morente. Chi ha visto i territori salentini sa che un solo albero morto svuota di senso una cultura che ha basato identità, percezione, economia e sacralità del territorio su questa foresta di milioni di alberi.

Questo progetto vuole riaffermare non solo la bellezza architettonica del singolo edificio ma la possibilità che insieme, architettura e paesaggio, creino una rete di nuova tutela territoriale, rifugi per il turismo lento e quindi destagionalizzazione di un turismo pugliese sempre più estivo. L’architettura, insomma, come contenitore di una nuova partecipazione al cambiamento del paesaggio.